Vetrate sacre con antica tecnica a piombo

La vetrata è l’unica forma d’arte che per ottenere i suoi effetti  si affida totalmente alla luce, la quale ne diviene così l’elemento base. Comporre una vetrata significa modulare la luce, darle corpo, renderla viva.  La vetrata modificando la luce, crea un’atmosfera, influenza la percezione dello spazio, induce stati d’animo: la luce blu intensa può evocare un sentimento di mistica reverenza, la luce gialla gioia, quella verde serenità.

La tecnica tradizionale delle vetrate sacre è sicuramente quella della pittura a grisaglie , pochi laboratori ne conoscono le procedure , i materiali , le misture di ossidi e le temperature di cottura.

Sono piccole alchimie che conservano ancora un po’ di mistero.

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Il procedimento per la realizzazione di una vetrata artistica rilegata a piombo e cotta a gran fuoco e’ piuttosto complesso ; esiste una precisa successione cronologica delle varie fasi di lavorazione. Si inizia con il realizzare un abbozzo , per passare poi alla:

scelta dei colori dei vetri

taglio del vetro

 pittura

 cottura

 impiombatura e saldatura

 pulitura 

Fissata poi nella sua cornice definitiva, la vetrata sarà soggetta a profonde alterazioni di intensità dovute al cambiamento della luce nell’arco della giornata ; bisogna conoscere l’orientamento della finestra , sapere se vi sono piante o edifici che possono influenzarne il colore.

La vetrata infatti è l’unica forma d’arte che, per ottenere i suoi effetti , si affida totalmente alla luce , la quale ne diviene così l’elemento base.